Grande partecipazione e grande successo per l’incontro “Le economie del futuro: scenari ed opportunità” tenutosi il 14 novembre presso il Museo della Città di Rimini.
L’iniziativa, voluta e promossa dal Liceo Economico Sociale di Rimini in collaborazione con la rete nazionale dei LES (Licei Economici Sociali) e con l’Università di Bologna/Campus di Rimini, ha suscitato l’interesse della cittadinanza che ha partecipato attivamente al dibattito sull’economia globale del futuro. Ai relatori va il merito di aver saputo coinvolgere un pubblico numeroso e vario, delineando i possibili scenari e le relative opportunità di un mondo in continua evoluzione.
Interessante e puntuale, infatti, la ricerca del prof. Maurizio Mussoni, docente di Economia Politica presso l’Università di Bologna/Campus di Rimini che ha evidenziato l’importanza del grado di fiducia tra le persone all’interno della rete sociale ai fini della crescita economica; preziosi i contributi del Dirigente scolastico del Liceo “Cesare – Valgimigli” dott.ssa Sandra Villa e della prof singulair allergy.ssa Gaetana Bernardi Fabbrani, docente di Diritto Economia del Liceo Economico Sociale che hanno evidenziato come la scuola sia un laboratorio in fieri dove nascono le idee e le progettualità del futuro.
Senza dubbio magistrale l’intervento del prof. Stefano Zamagni, riminese doc, docente di Economia presso l’Università di Bologna e la Johns Hopkins University.
Il professore, con chiarezza e capacità affabulatoria, con entusiasmo e vitalità, ha affascinato il pubblico affrontando diversi argomenti: dall’Economia Politica all’Economia Civile, dall’Individualismo libertario all’Umanesimo civile.
Zamagni ha ricordato come nel mondo la povertà in termini assoluti sia diminuita ma sia anche drammaticamente aumentata la disuguaglianza, come in Italia siano troppi (circa due milioni) i giovani che non studiano e non lavorano.
Il professore sottolinea inoltre che l’Italia è terra di inventori e creativi, “…abbiamo inventato di tutto…” spiega. Ma inventare non basta, occorre innovare: “…siamo un popolo di inventori e creativi ma non riusciamo a sfruttare quelle invenzioni per produrre innovazione…”; di seguito quindi i mali del nostro paese: la rendita, la burocrazia, la scuola che non riesce ad educare e a “divertire”.
Rivolgendosi in particolare agli studenti afferma che qualche stella si intravede, qualcosa all’orizzonte li sta aspettando; proprio ai giovani dice, citando uno scrittore americano: “…Fate in modo che la vostra vita vi sfugga dalle mani non come sabbia ma come semente…”.