Cosa significa digital divide oggi? Secondo l’indagine OCSE-PISA 2012 su Students, Computers and Learning. Making the connection siamo di fronte ad un concetto di digital divide che evolve, spostando l’attenzione dalla possibilità di accesso alle tecnologie verso l’utilizzo che si fa di esse. L’indagine racconta come i giovani italiani non sanno usare il web per uso informativo e di comunicazione, e fa emergere con chiarezza la necessità di integrare le tecnologie digitali nella didattica e di sperimentare nuove metodologie nella pratica pedagogica quotidiana. Ciò al fine di promuoverne l’uso consapevole e critico e formare studenti in quanto cittadini digitali consapevoli, aggiornati e creativi, in grado di “saper svolgere compiti in ambiente digitale”.
I dati sugli studenti italiani non sono confortanti: il 20,9% dei quindicenni non è in grado svolgere semplici compiti di localizzazione e gestione minima delle informazioni proposte da Internet (livello 2 su 5); il 36,6% degli studenti riesce appena o per nulla in grado di gestire le proprie competenze in Lettura in Digitale. Un terzo degli studenti italiani (il 31,4%) si colloca al livello 3, dimostrando una migliore capacità di navigazione e di interazione con un numero maggiore di siti e di informazioni; il 23,8% (poco meno di un quarto del totale) sa svolgere compiti di livello 4, dimostrando di saper valutare e discriminare anche le informazioni e le fonti da cui provengono. Infine, solamente l’8,2% degli studenti italiani si colloca al livello 5 o superiore e, pur a contatto con uno o più ambienti web con cui non ha dimestichezza, è comunque in grado di elaborare una valutazione critica delle informazioni ottenute, nonché di utilizzarle correttamente per la soluzione dei quesiti proposti.
Altro dato interessante riguarda la difficoltà degli studenti italiani che usano Internet per svolgere compiti scolastici di pianificare ed eseguire una ricerca e di valutare l’utilità di una informazione o l’attendibilità delle fonti.
In Italia il 15% degli studenti è del tutto “senza bussola” quando naviga sul web (rispetto a una media OCSE dell’11,6%); inoltre, se si sommano i dati relativi alla “qualità della navigazione” risulta che più del 75% di loro o non conduce alcuna attività di navigazione oppure conduce una navigazione “non orientata” o “insufficiente”, mentre solo il 24,6% conduce una “navigazione principalmente orientata”.
Infine, l’indagine, e l’analisi che ne fa il MIUR, evidenziano una dato molto significativo: in Italia ha accesso a internet il 92,9% degli studenti svantaggiati (6,3 punti percentuali in meno degli studenti avvantaggiati), ma navigano più per motivi ludici rispetto agli avvantaggiati che si connettono anche per un uso informativo e di comunicazione.