L’struzione secondo l’Ocse: pubblicato”Education at a Glance 2016“, il report dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) che, dal 1992, offre un resoconto periodico sullo stato dell’istruzione dei 35 paesi membri.
“Education at a Glace” analizza i sistemi di istruzione dei 35 Paesi membri dell’Ocse, oltre ad Argentina, Brasile, Cina, Colombia, Costa Rica, India, Indonesia, Lituania, Federazione russa, Arabia Saudita e Sud Africa. Evidenzia come, se l’obiettivo principale dei governi è di ridurre le disuguaglianze relative all’istruzione e di aumentarne gli investimenti, per garantire (Sustainable Development Goals) “un’istruzione inclusiva e promuovere opportunità di lifelong learning per tutti”, soltanto 12 paesi, raggiungono il livello auspicato per almeno cinque dei dieci obiettivi indicati. La situazione non è differente per i Paesi UE, dove solo 6 dei 22 Paesi membri raggiungono il parametro di riferimento degli obiettivi individuati, tra cui i più complessi appaiono la qualità dei risultati dell’apprendimento e le competenze di studenti e adulti.
Il report evidenzia come: i paesi hanno individuato nuove modalità, oltre la spesa pubblica, per finanziare l’istruzione (spendono una media di 5,2% del loro PIL); gli squilibri di genere persistono e le donne fanno ancora fatica ad entrare in programmi di dottorato o equivalenti; i sistemi di istruzione svolgono un ruolo fondamentale per l’integrazione degli immigrati nelle loro nuove comunità e nel mercato del lavoro del paese ospitante; istruzione e cura della prima infanzia di elevata qualità migliorano di fatto il rendimento degli studenti nei cicli successivi.