L’educazione finanziaria ed economica è un aspetto importante della formazione dei cittadini e l’alfabetizzazione di base è un importante elemento di stabilità economico-finanziaria e di sviluppo. La crisi finanziaria ha messo in evidenza, infatti, che la mancanza di educazione in ambito economico è stata una delle cause principali di decisioni finanziarie irrazionali.
A livello mondiale la consapevolezza dell’importanza dell’educazione finanziaria è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, determinando lo sviluppo di un numero crescente di strategie nazionali dedicate, che hanno differenti approcci, ma non prescindono quasi mai dall’organizzazione degli asset istituzionali di governance e dall’individuazione di un soggetto promotore e/o gestore o da una cabina di regia che agevoli le azioni dei diversi attori, pubblici e privati, coinvolti.
In Italia, da ormai qualche anno, si ragiona su una strategia nazionale condivisa e sono due i disegni di legge che si sono susseguiti negli anni senza successo. Importantissima in questo senso, è stata la nascita del Liceo economico sociale (LES) e lo stesso Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha firmato una Carta d’Intenti per l’Educazione alla Legalità Economica in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Corte dei Conti, Banca d’Italia, ABI ed altri soggetti del mondo no profit, al fine di promuovere l’educazione economica, finanziaria, fiscale a partire dai banchi di scuola e favorire fra i più giovani comportamenti attivi e consapevoli.
Per questo motivo, appare di grande importanza il primo sì arrivato in Commissione Finanze della Camera per il Ddl che contiene le norme per migliorare la «Comunicazione e la diffusione delle competenze di base necessarie per la gestione del risparmio privato».
A livello organizzativo, il Ddl prevede l’istituzione, presso il Ministero dell’Economia (MEF) di un Comitato nazionale per la diffusione dell’educazione finanziaria, un presidio stabile con il compito di sviluppare le attività di comunicazione e diffusione delle competenze necessarie in ambito pubblico che assicurari il coordinamento degli attori pubblici e privati che ne faranno parte come, tra cui: Banca d’Italia, Consob, Abi, ecc.
E’ stata decisa anche l’attribuzione di una delega al Governo ad adottare un programma che definisca una strategia nazionale unitaria per l’educazione finanziaria, in linea con gli indirizzi dell’OCSE.