Alecevich M. e Parisi D., Economia politica. Un’introduzione storica, Il Mulino, 2009.

Trattare la teoria economica nella sua evoluzione storica è di per sé un’operazione controcorrente. Si è abituati a pensarla come cristallizzata nel corpo teorico che si ritrova sui manuali e non come un corpo vivo di idee diverse, a volte contrastanti. Ricostruirne la dialettica rende possibile avvicinarsi alla teoria economica in modo più realistico: forse più di altre discipline sociali, e certamente non in misura inferiore, l’economia “subisce” i contesti storici entro cui si trovano ad operare gli economisti.

Senza una chiave storica sarebbe impossibile spiegarsi l’irrompere di paradigmi teorici che, apparentemente all’improvviso, sostituiscono precedenti corpi teorici consolidati e indiscussi: è stato così con la rivoluzione marginalista di fine ottocento, con la teoria keynesiana degli anni trenta del novecento, con la controrivoluzione monetarista degli anni settanta.

L’attuale periodo, quello della globalizzazione e della crisi sembra caratterizzato da una maggiore confusione teorica. Purtroppo il volume si ferma agli inizi del periodo e non dà pienamente conto della crescita delle teorie eterodosse, quelle che sembrano in grado di far uscire dalle secche un corpus teorico fortemente messo in discussione dagli eventi degli ultimi decenni. Nonostante questo il volume si raccomanda proprio per il suo approccio storico, nel quale l’incrocio fra storia del pensiero e storia economica costituisce il filo rosso di un tipo di analisi che negli ultimi anni si era andata perdendo.